Ricercatori dell’University of California - Los Angeles ( UCLA ) hanno scoperto che per i pazienti ospedalizzati con insufficienza cardiaca acuta un più alto indice di massa corporea ( BMI ) era associato ad una più bassa incidenza di mortalità ospedaliera.
Per ogni incremento di 5 unità della massa corporea, l’odds ratio ( la probabilità ) di mortalità scendeva del 10%.
Questo è il primo studio a documentare l’esistenza di una relazione inversa tra l’indice di massa corporea e la condizione di ospedalizzazione acuta per insufficienza cardiaca.
La scoperta suggerisce che il supporto nutrizionale/metabolico può fornire benefici terapeutici in specifici pazienti ospedalizzati per insufficienza cardiaca.
I Ricercatori hanno trovato che la percentuale di mortalità ospedaliera era del 6.3% per i soggetti in sottopeso, 4.6% per coloro che avevano un peso normale, 3.4% per quelli in sovrappeso e 2.4% per i pazienti obesi.
Lo studio è stato effettuato utilizzando i dati dello studio ADHERE ( Acute Decompensated Heart Failure National Registry ). ( Xagena2007 )
Fonte: American Heart Journal, 2007
Endo2007 Cardio2007